Buona da condividere: si sforna la buona impresa con Sbrisolaut!

Prepariamoci a gustare qualcosa di innovativo per il binomio lavoro e disabilità che in Italia, spesso, ancora stride, ma fortunatamente ci sono buoni esempi che meritano di essere raccontati. Immaginiamo di assaporare una torta tipica della città di Mantova, la sbrisolona, appena sfornata non dal solito mastro pasticcere, ma da un gruppo di ragazzi che, ingrediente dopo ingrediente, sanno ormai sfamarci anche nell’anima. È il caso SBRISOLAUT, un’impresa sociale mantovana che produce e commercializza prodotti di pasticceria da forno di alta qualità e tipici del territorio mantovano, impiegando come addetti alla produzione persone autistiche, 4 ragazzi che della precisione e tradizione ne hanno fatto una professione quotidiana. Non sono soli: al loro fianco un job coach e dei “mastri fornai” d’eccezione, ovvero gli ex detenuti della Casa circondariale di Mantova, oggi impiegati nel forno Sapori di Libertà. Un’impresa sociale nell’impresa sociale, quindi, in cui non esistono “diversità”, ma solo bontà da sfornare e vendere per crescere sempre di più e diventare esempio per altre realtà.

Oltre 700 mila persone con autismo in Italia, le cui potenzialità spesso vengono sottovalutate. Solo il 10% di loro arriva ad avere un’occupazione, il più delle volte precaria, mal retribuita e all’interno di istituti e contesti protetti. Eppure, proprio questa loro capacità di ragionare per dettagli potrebbe essere utilissima in molti settori, proprio ad esempio, come la pasticceria. 

Percorrendo una strada opposta all’assistenzialismo al quale siamo abituati in questi casi, Sbrisolaut, non è mai stato un passatempo, un “lavoretto” per impiegare il tempo di questi ragazzi, non una no profit, ma un vero progetto imprenditoriale, nato da un’idea di Alberto Balestrazzi, già Ceo di Auticon, con il sostegno di Spazio Autismo Sol.co Mantova.

SbrisolAut vuole diventare un modello  scalabile per diversi prodotti nel settore alimentare, riproducibile in diverse zone d’Italia, adatto a persone nello spettro autistico e altre disabilità cognitive, per il  loro inserimento in un mercato del lavoro altamente qualificato. L’obiettivo di SbrisolAut è dimostrare “che si può fare” ovvero che tutti possono lavorare e farlo con competenza. 

«Questa non è solidarietà, è un’impresa a tutti gli effetti. E come tale, deve fare profitto. Solo così potrà offrire a questi ragazzi e ragazze la possibilità di costruirsi un futuro professionale solido e duraturo. Per questo, a breve inizieremo a vendere i nostri prodotti anche nelle reti distributive di Coop Alleanza 3.0 e di altre grandi imprese della GDO. Insomma, non vogliamo fare beneficenza, non vogliamo un progetto una tantum, ma un impiego sul quale poter contare per tutta la vita. Vogliamo dimostrare “che si può fare” ovvero che anche le persone autistiche e con disabilità possono lavorare e farlo con competenza», spiega Balestrazzi.

Cercate questi prodotti sugli scaffali dei vostri supermercati, comprateli e soprattutto gustateli fino in fondo: dal buon sapore al buonissimo esempio da replicare per un vero esempio di inclusione.

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